Riisultati finali del progetto Spaic, che ha coinvolto per 18 mesi tre scuole superiori laziali

Riisultati finali del progetto Spaic, che ha coinvolto per 18 mesi tre scuole superiori laziali

Il giorno 11 Aprile 2018 si è tenuta la Roma la presentazione dei risultati finali del Progetto SPAIC: cause dello Spreco Alimentare ed Interventi Correttivi realizzato in collaborazione tra INAIL e Ministero della Salute, in linea con gli obiettivi generali della Legge sugli Sprechi alimentari del 19-08-2016, scegliendo il consumatore come elemento focale su cui intervenire, al fine di individuare e correggere i comportamenti scorretti che causano lo spreco alimentare, attraverso la promozione di un'adeguata campagna di informazione, formazione e sensibilizzazione che guidi verso stili di vita corretti. 

Comunicato:

Spreco alimentare: gli studenti presentano i loro lavori e le loro idee

I risultati finali del progetto di ricerca Spaic, che ha coinvolto per 18 mesi tre scuole superiori laziali, sono stati presentati ieri all’auditorium dell’Inail

“I ragazzi sono riusciti a trasformare un progetto tecnico-scientifico e a dargli una valenza sociale ed etica. I risultati hanno superato le nostre aspettative”.
Così Elena Sturchio, ricercatrice dell’Inail e referente scientifico del progetto, ha introdotto la giornata di presentazione dei risultati di “Spaic: cause dello spreco alimentare ed interventi correttivi”.
Spaic è stato realizzato grazie alla collaborazione tra Inail e Ministero della Salute e al protocollo d’intesa con il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
Al progetto hanno aderito tre scuole superiori laziali: il Liceo artistico Sant’Orsola, l’Istituto di cine-Tv Rossellini di Roma e l’Istituto Largo Brodolini di Pomezia, in collaborazione con l’Organismo di Ricerca Crf.
Il risultato finale è stata la produzione di cortometraggi, interviste, canzoni rap, ricette e giochi con un unico obiettivo: prevenire lo spreco alimentare, far riflettere e stimolare al cambiamento.
Il Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici (Dit) dell’Inail, tramite il laboratorio di biotecnologie, ha coordinato le attività con gli studenti per 18 mesi.

Inail, Ministero della Salute e Miur insieme per i futuri lavoratori. “È stata sperimentata una nuova metodologia – ha rilevato Edoardo Gambacciani, responsabile della direzione Ricerca Inail – utile per ribaltare e consolidare un diverso approccio alla cultura della salute e alla sicurezza sul lavoro, coinvolgendo i giovani, attori futuri del mondo del lavoro. Il nostro Piano delle attività di ricerca si qualifica in maniera particolare, grazie alle collaborazioni attivate, a livello nazionale e internazionale, con primari attori qualificati. E quello di oggi ne è un esempio”.
“Esiste un’analogia tra alimentazione e lavoro – ha detto Carlo De Petris, direttore del Dit – che apparentemente non si coglie, è fortissima. La cura e il rispetto dell’alimentazione è la stessa cura e rispetto che dobbiamo avere nei confronti del lavoro”.
“Coltivare corretti stili di vita con i giovani è importante – ha sottolineato Giuseppe Ruocco, segretario generale del Ministero della Salute – perché sono il nostro futuro. I giovani sono una risorsa su cui investire. Lo spreco alimentare ha impatto sulla salute e bisogna sensibilizzare i giovani”.
“Un convegno che profuma di buono – perché il cibo in tutte le colture è sacro, come la terra, l’acqua e il fuoco. Quando noi educhiamo al valore del cibo, educhiamo alla cura, a non sprecare”. Con questa riflessione Alessandro Vienna, del Miur, ha introdotto l’intensa giornata di ieri.

Dallo spreco al cambiamento positivo. “Il progetto – sottolinea la Sturchio – ha mirato a sensibilizzare gli studenti, per dirgli che possono essere parte attiva di un cambiamento positivo, come futuri lavoratori e imprenditori responsabili”.
“Comprare in eccesso, non consumare e, alla fine buttare”. Questa è la definizione di spreco, data da una studentessa.
Un terzo del cibo dell'intero pianeta viene completamente sprecato, anziché essere consumato. Non si tratta di materiale di scarto, ma di alimenti ancora buoni per l'uso. Un giro di soldi pari, ogni anno, a 8,4 miliardi di euro, una cifra enorme che le famiglie italiane potrebbero risparmiare e reinvestire altrove. Allargando l'orizzonte all'intera Europa il cibo sprecato sfiora i 90 milioni di tonnellate, tonnellate che nel mondo diventano 1,3 miliardi.
“Cosa effettivamente si può fare per cambiare il mondo? Da tutti gli studenti è emersa la necessità di anteporre il tema della bellezza, dell’armonia, del bene comune a tutte le derive negative, che può suscitare il tema dello spreco alimentare. I ragazzi, con i loro mezzi, il loro linguaggio e la loro creatività, hanno realizzato prodotti per diffondere il messaggio sia all’interno delle loro stesse famiglie, sia tra i coetanei, diventando così messaggeri di cultura di corretti stili di vita, per la salvaguardia della loro salute e del mondo che li circonda”.

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Vedi allegato.

 

 

 

 


Allegati
SPAIC: cause dello Spreco Alimentare ed Interventi Correttivi

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